Quando e perché andare dallo Psicologo?

Oggigiorno l'intervento dello psicologo non è più riservato a situazioni di grave disagio psicopatologico, ma si può estendere a tutte le fasi della vita in cui ci troviamo ad affrontare cambiamenti critici, a sperimentare quotidianamente un senso di sofferenza.

Nel momento in cui la persona capisce di avere un problema, decide di comprenderne l'origine ed agisce per ridurre i fattori che lo mantengono, inizia il percorso di cura, faticoso ma sorprendente, per ritrovare il prima possibile uno stato di benessere.

Se:

- sperimentate difficoltà nel modificare il vostro comportamento oppure nel gestire le emozioni provate;

- le persone vicine hanno notato cambiamenti nel vostro atteggiamento;

- le problematiche in questione influenzano diversi ambiti della quotidianità (famiglia, lavoro, relazioni sociali);

- avvertite sempre più spesso sentimenti di insicurezza, tristezza, impotenza o confusione;

- vi sembra troppo arduo affrontare queste difficoltà da soli,

uno psicologo potrà effettuare una valutazione approfondita della situazione e indicarvi le strategie opportune per sentirvi più sicuri e padroni della vostra vita.

Drawing Hands

Escher, Drawing Hands, 1948

 

 

Consapevolezza Emotiva: l'arte di ascoltare i propri bisogni

Le emozioni rappresentano la "colonna sonora" della nostra quotidianità. Tendiamo naturalmente a provare gioia, tristezza, ansia, rabbia in risposta agli eventi. Ciò, tuttavia, è legato alla percezione che possano essere soddisfatti o meno i nostri bisogni più profondi. A un livello spesso inconsapevole, le emozioni funzionano da campanello di allarme, fornendoci informazioni sulla situazione che stiamo vivendo e su quanto ci stiamo discostando da ciò che riteniamo importante per il nostro benessere.

A ciascuno di noi, tuttavia, può capitare di sentirsi "bloccato" emotivamente. La difficoltà nel connettersi alle proprie emozioni, per la paura di perdere il controllo e rimanere vittima delle stesse (si può tradurre nella tendenza a razionalizzare eccessivamente, o nella ricorrente sensazione di "vuoto"), rende impossibile l'espressione della sofferenza, che rimanendo compressa dentro di noi tende a sedimentare, prolungando ulteriormente la fase problematica. Risulta altresì impossibile entrare in contatto con i nostri bisogni profondi. 

Una volta sentito e compreso il nostro "mondo emotivo interno", occorre esprimerlo in modo sicuro e adeguato, accettandolo come la parte più preziosa della nostra vita psichica.

Lo psicologo mira ad accompagnare il cliente in questo percorso di crescita personale, fornendo una situazione sicura in cui rientrare in contatto con sé stessi: nello studio dello psicologo la persona può sentirsi libera di esprimere ciò che ha serbato per lungo tempo dentro di sé (sfruttando la capacità e l'esperienza dello psicologo nel gestire questi contenuti), sperimentare nuovi modi di essere, in un clima non giudicante e ideale per riscoprire il proprio nucleo più genuino e riprendere in mano le redini della propria esistenza. 

 

 

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Brain Divided: Cervello Razionale e Cervello Emotivo a confronto

Attaccamento e Psicologia - Intervista a Giovanni Liotti (da EnkoreWebTv)

 

 

Felicità benessere

"In un certo senso, ogni terapia che ha successo si conclude con un fallimento. Non si raggiunge la propria immagine di perfezione. Il paziente si rende conto che avrà sempre dei difetti. Sa, tuttavia, che la sua crescita non è terminata e che il processo creativo iniziato in terapia è adesso sotto la sua personale responsabilità.

Non termina la terapia camminando su una nuvoletta. Chi lo fa è destinato alla ricaduta. Chi invece rimane con i piedi per terra, ha imparato ad apprezzare la realtà e ha sviluppato un atteggiamento creativo verso i problemi che incontrerà. Ha sperimentato la gioia, ma anche il dolore. Se ne va con un senso di auto-realizzazione che comprende il rispetto per la saggezza del suo corpo. Ha riguadagnato il suo potenziale creativo."

Alexander Lowen, Il piacere. Un approccio creativo alla vita, 1970